La risposta immunitaria specifica all’infezione da SARS-CoV-2

Cosa abbiamo imparato in quest’anno di pandemia della risposta immunitaria specifica contro SARS-CoV-2, sia quella indotta dai vaccini che dall’infezione naturale? Passando in rassegna gli studi condotti finora, Guido Poli ed Elisa Vicenzi spiegano come la produzione di anticorpi specifici, base immunologica dei vaccini, sembri poter giocare un ruolo peggiorativo in coloro che hanno contratto l’infezione. I motivi non sono ancora del tutto noti ma, per contro, la risposta specifica dei linfociti T sembra essere la miglior difesa del sistema immunitario contro la progressione di malattia.
Poco più di un anno fa il pianeta entrava nel tunnel della Covid-19, chiamato inizialmente “nCOV-19” e poi, definitivamente, SARS-CoV-2 per rimarcarne la stretta parentela col primo coronavirus umano a potenziale pandemico, il virus della SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) che causò “solo” 8.096 infezioni e 774 morti nel mondo nei primi sei mesi del 2003, per poi scomparire.