Nell'immagine, il messaggio (con pallottola) inviato a Marco Tamietto, ricercatore del progetto europeo Light-Up.
Qui sotto, pubblichiamo la lettera aperta del Gruppo 2003 per la ricerca sulla sospensione cautelare della sperimentazione Light-Up da parte del Consiglio di Stato. La lettera, firmata da Bellomo, Garattini, Rizzolatti, Di Chiara, è stata inviata ai presidenti del Consiglio di Stato, Consiglio Superiore della Magistratura, Consiglio Superiore di sanità, European Research Council, e ai ministri della salute, e dell'Università e della Ricerca.
Ribaltando una precedente decisione del TAR, nei giorni scorsi la Terza Sezione del Consiglio di Stato ha deciso di sospendere la sperimentazione su sei macachi del progetto Light Up su deficit visivi (Università di Torino e di Parma), premiato da un prestigioso bando ERC europeo. La richiesta proviene dagli animalisti della LAV.
Per motivare la decisione il giudice asserisce che «è l'Ente che sperimenta a dover provare che non esistono alternative a una sperimentazione invasiva sugli animali e foriera di sofferenze che la normativa europea e nazionale sul benessere animale, anche nelle sedi di sperimentazione, prescrive di evitare o ridurre entro rigorosi parametri fisiologici».
La decisione fa pensare che il giudice non sia al corrente che tali verifiche sono state già eseguite dagli enti che hanno autorizzato la ricerca Light Up. Contrariamente ad altri paesi europei, in Italia ogni ricerca con animali deve essere vagliata da diversi organismi di controllo i quali hanno modo di esprimersi per dare il via libera alla sperimentazione in questione. Nel caso specifico del progetto LightUp la sperimentazione animale è stata vagliata, come previsto dalla legge, dall’organismo preposto al benessere animale dell’Università di Parma (OPBA) e dal Ministero della Salute, previo parere del Consiglio Superiore di Sanità, oltre che dal comitato Etico dell’ERC per tutte le procedure sperimentali previste sugli animali. Tutti hanno ritenuto che la ricerca fosse non solo necessaria, ma che non si potesse effettuare senza animali o utilizzando animali diversi dai primati.
In presenza di queste autorizzazioni, appare sorprendente l’intervento del Consiglio di Stato, che sembra non essere coerente con le norme che regolano tale campo. Tocca a chi contesta far sapere quale è il metodo alternativo capace di ottenere gli stessi risultati. I ricercatori hanno già fatto il loro lavoro quando hanno sottoposto il protocollo di ricerca alle autorità competenti.
Siamo in un Paese in cui, sotto la spinta di molteplici spinte antiscientifiche, si vuole abolire la ricerca sperimentale. Ma senza ricerca il paese è destinato a regredire economicamente e civilmente. Senza ricerca non c’è futuro.
Note
L'ordinanza di sospensione cautelare della sperimentazione Light-Up del Consiglio di Stato.
Fact Checking dell'Università degli Studi di Torino sull'appello LAV contro la sperimentazione Light-Up
Articolo di Science sulla vicenda Light-Up.