Per la transizione ecologica serve una transizione economica

Per la transizione ecologica è necessario che l’economia cambi faccia, in virtù anzitutto delle principali evidenze scientifiche che mettono in luce un uso poco efficiente se non predatorio delle risorse naturali. Le ultime politiche europee, ma non solo, vanno infatti verso un maggiore ruolo degli stati nella programmazione economica, una maggiore collaborazione tra settori e un approccio non solo quantitativo, ma anche qualitativo del benessere. Abbiamo intervistato su questi e altri temi Daniela Palma, prima ricercatrice dell’ENEA nelle aree dell'economia dell'innovazione e dello sviluppo economico sostenibile, e Alessandro Asmundo, Research and EU Projects Officer del Forum Finanza Sostenibile.
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Economia per la transizione: breve stato dell’arte
Con la pandemia si è aperta una nuova stagione anche per l’economia mondiale: grandi piani di indebitamento nazionali e sovranazionali, ampi margini d’azione e pianificazione statali, investimenti massicci e – in modo più o meno parziale – bilanciamento dei diritti alla salute e diritti al lavoro. Questo lo si può già riscontrare nel duplice programma di recupero europeo formato dai fondi del Next Generation EU e dal quadro finanziario pluriennale, grazie a un generalizzato indebitamento comunitario.