fbpx Nicolais presidente del Comitato scientifico di Città della Scienza: ottima scelta. Ma non basta. | Scienza in rete

Nicolais alla Città della Scienza. I prossimi passi

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Nicolias, già ministro, già presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e già presidente del Gruppo 2003, è stato nominato Presidente del comitato scientifico della Città della Scienza. Un'ottima scelta, perché Nicolais è uno scienziato di grande valore che risponde pienamente al profilo richiesto dai firmatari dell'appello pubblicato su questo giornale, del quale resta però disattesa la richiesta di dimissioni del Consiglio d'Amministrazione. Restando immutata questa richiesta, ora è anche necessario che la Regione Campania assicuri un Comitato scientifico a livello del suo nuovo presidente, e che tale Comitato abbia reali poteri d'indirizzo. Nell'immagine: Luigi Nicolias. Crediti: EU2017EE Estonian Precidency/Flickr. Licenza: CC BY 2.0

La Regione Campania ha nominato il nuovo Presidente del comitato scientifico della Città della Scienza. Si tratta di Gino Nicolais, scienziato di grande valore, già ministro, già presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e già presidente del Gruppo 2003 e, dunque, editore di Scienza in rete. Non poteva esserci scelta migliore.

Il Presidente della Regione Campania ha dichiarato, con un pizzico di polemica, che la nomina è anche una risposta all’appello proposto da Scienza in rete e firmato da molti scienziati e cittadini laici. Ripercorriamo la storia, perché essa ha un valore nazionale e riguarda i rapporti tra politica e scienza (compresa la comunicazione della scienza).

La Città della Scienza di Napoli ha vissuto negli anni scorsi momenti molti difficili dal punto di vista finanziario (e non solo). Per colpe che sono da attribuire sia al gruppo dirigente sia – a nostro modestissimo avviso – alle inadempienze della stessa Regione Campania, il museo interattivo ha un’esposizione debitoria molto elevata. Ma, comunque, pari a meno del 20% del suo valore. Per risolvere il problema, l’Assemblea dei Soci ha chiesto il diretto intervento della Regione e ha consegnato a lei, per così dire, la gestione del primo museo di nuova generazione, hands on, del Mezzogiorno d’Italia e tra i maggiori d’Europa.

Dopo un periodo, proficuo, di commissariamento la Regione ha deciso di passare nelle scorse settimane a una gestione ordinaria. Il fatto è che l’Ente regionale ha nominato un Consiglio di Amministrazione con una fortissima connotazione politica. Inadatto a gestire un’istituzione che ha, invece, un marcato carattere scientifico (oggi la comunicazione della scienza è parte integrante dell’impresa scientifica). Da qui, l’appello proposto su Scienza in rete affinché un simile Consiglio di Amministrazione rassegnasse le dimissioni e, nel contempo, venisse nominato un Comitato scientifico di altissimo profilo.

La prima richiesta è stata disattesa. Il nuovo Consiglio di Amministrazione non ha alcuna voglia di dimettersi. D’altra parte, il Presidente della Regione ha difeso la scelta con grande determinazione, sostenendo la tesi che il Consiglio di Amministrazione tutto politico è necessario (?!) per rimettere in ordine le finanze della Città della Scienza. In genere, per tenere i conti in ordine le istituzioni scientifiche si affidano a un ben referenziato direttore amministrativo. Ma a garantire la mission e a indirizzare l’azione è uno scienziato (un docente appartenente all’area delle scienze naturali o all’area delle scienze umanistiche): nell’università è il rettore, negli Enti pubblici di ricerca è il presidente, nei musei (scientifici e non) è un esperto della materia.

La Regione, dunque, avrebbe assolto al meglio al suo diritto di nominare il gruppo dirigente di Città della Scienza se avesse nominato un Consiglio di Amministrazione di Città della Scienza di un esperto della materia, ovvero di uno scienziato di alto profilo o di un esperto, altrettanto prestigioso, di gestione di musei scientifici di nuova generazione. Mentre avrebbe dovuto assicurare la corretta gestione economica della Città della Scienza nominando un abile direttore amministrativo.

Lo statuto di Città della Scienza prevede anche la nomina di un Comitato scientifico che ha il compito di fornire indicazioni sulla qualità scientifica al Comitato di Amministrazione. L’appello pubblicato su Scienza in rete chiedeva, a proposito, che il Comitato Scientifico fosse composto da scienziati o da persone esperte di altissimo profilo. Non c’è dubbio, nella scelta del Comitato scientifico la Regione è partita molto bene.

Ripetiamo: non poteva esserci scelta migliore di un Presidente del Comitato scientifico. Gino Nicolais risponde pienamente al profilo chiesto dai firmatari dell’appello. Ora, fermo restando che gli argomenti a favore delle dimissioni del Consiglio di Amministrazione – al di là di ogni considerazione sulle singole persone che lo compongono – restano immutati, occorre che la Regione assicuri due cose: 1) che la composizione del Comitato scientifico sia al livello del presidente scelto. Sia, quindi, al livello di Gino Nicolais; 2) che il Comitato scientifico abbia reali poteri di indirizzo e non sia un fiore all’occhiello, bello da vedersi ma essenzialmente privo di ogni potere.

Solo in questo modo la Città della Scienza potrà assicurare un lavoro (e uno stipendio) ai suoi dipendenti e assicurare a Napoli e al Mezzogiorno un centro di comunicazione della scienza di assoluto valore.

Nota: Chi scrive lo fa a titolo esclusivamente personale. Anche se è certo di interpretare il pensiero di fondo degli altri firmatari dell’appello.

 


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