fbpx Premio Bassoli 2017: nuove tecnologie per comunicare la scienza | Science in the net

Premio Bassoli 2017: nuove tecnologie per comunicare la scienza

Primary tabs

Il giornalista scientifico Romeo Bassoli (1954-2013) da cui prende il nome il Premio promosso da Sissa e INFN.

Tempo di lettura: 2 mins

Per i più giovani, i cosiddetti nativi digitali, visitare un museo o una mostra, che non abbia la sua parte di realtà virtuale o aumentata, interattività o fruizione digitale, è ormai un’esperienza deludente. C’è però ancora chi si sorprende quando, inquadrando col proprio smartphone un frammento di un’anfora, vede magicamente apparire una ricostruzione perfetta dell’intero oggetto e magari anche un filmato sul probabile uso che ne facevano un paio di millenni fa i suoi proprietari.

E che si possa passeggiare in un orto botanico con un tablet, che naviga in tempo reale tra le denominazioni, le provenienze e le illustrazioni scientifiche delle piante. O ancora che, visitando una mostra di fisica, si possa entrare nel tunnel del più grande acceleratore del mondo, Lhc del Cern di Ginevra e magari anche produrre le collisioni di particelle con le proprie mani. Esempi come questi potrebbero moltiplicarsi indefinitamente, poiché già da diversi anni le tecnologie di realtà virtuale, i device per la realtà aumentata e il cosiddetto interaction design stanno trasformando gradualmente, ma in modo pervasivo, le forme con cui ci avviciniamo e accediamo a contenuti complessi e a mondi sconosciuti.

Evidentemente non si tratta solo di inserire una tecnologia in un museo, ma di immaginare tramite uno strumento innovativo, un modo diverso di raccontare, mostrare o rendere ludica, ad esempio, la scienza. E’ un ambito in cui si incontrano esperti di diverse discipline, artisti digitali e comunicatori alla ricerca di soluzioni creative ed efficaci. E che talvolta influenza i modi in cui gli stessi scienziati decidono di visualizzare o presentare i propri risultati anche a una platea esperta.

Raccogliere testimonianze di questa trasformazione dei modi di raccontare scienza (sia da parte di chi li produce, sia da quella del pubblico che li fruisce) è la sfida lanciata a giovani comunicatori scientifici dall’edizione 2017 del premio Romeo Bassoli, promosso dalla Scuola Superiore di Studi Avanzati di Trieste - SISSA e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN. Il premio, giunto alla sua quarta edizione, è dedicato specificamente alla raccolta di interviste e testimonianze orali del mondo della scienza ed è ispirato alla figura di Romeo Bassoli, giornalista scientifico e fautore di molte nuove forme di comunicare la scienza.

La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata per il 18 Ottobre. Qui il link per partecipare.

E qui la pagina facebook del progetto “Memorie di scienza”, in cui il premio si inserisce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Premio giovani ricercatrici e ricercatori


Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica indice la quarta edizione del "Premio giovani ricercatrici e ricercatori edizione 2025" per promuovere l'attività di ricerca e richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sulle nuove generazioni di scienziate e scienziati.



prossimo articolo

Karen Hallberg, on peace and science

Karen Hallberg

In a world marked by wars and global crises, the new Secretary General of Pugwash tells us about the challenges of disarmament and the value of scientific dialogue for peace (photo: Karen Hallberg, source Wikipedia).

Pugwash is the name of a Canadian fishing village and a commitment to peace. In July 1957, at the height of the Cold War, twenty-two scientists gathered here for the first Pugwash Conference on Science and World Affairs. The group was led by the mathematician and philosopher Bertrand Russell, who, two years earlier on 9 July 1955, presented the Russell and Einstein Manifesto in London's Caxton Hall. In this manifesto, the philosopher and physicist (who died in April but had signed it) called on the world to renounce war.