fbpx Max Planck Gesellschaft, eccellenza tedesca | Science in the net

Max Planck Gesellschaft, eccellenza tedesca

Primary tabs

Tempo di lettura: 6 mins

Max Planck Gesellschaft: Scultura di Minerva, dea della saggezza, all'ingresso della Direzione Generale.

La Max-Planck-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften (MPG), in italiano Società Max Planck per l'avanzamento delle scienze, è stata fondata a Göttingen dal chimico tedesco Otto Hahn nel 1948 ed è un'organizzazione indipendente senza scopo di lucro che si occupa di ricerca di base. Alla data del 1° gennaio 2016 ne facevano parte 83 istituti di ricerca. I dipendenti assunti erano 22.197. Circa il 60% (13.276) era impiegato come personale scientifico. Di questi, 7.500 erano dottorandi, post-dottorandi, assistenti tecnici e studenti. Il personale non accademico includeva personale tecnico e amministrativo, nonché tirocinanti. Alla stessa data, le donne erano pari al 44,1%. In particolare, quelle del settore accademico erano il 29,8%, mentre nelle aree non-scientifiche questa quota era del 55,3%. Inoltre, il 47% degli scienziati era straniero. Nel settore amministrativo, questo valore era decisamente più basso, ovvero solo il 7,6%.

1,8 miliardi di budget nel 2016

L'organo decisionale dell'MPG è il Senato, i cui membri provengono da importanti settori della vita scientifica e pubblica. Il budget a disposizione, pari a quasi 1,8 miliardi di Euro nel 2016, deriva da fondi pubblici provenienti dal governo federale e da quelli regionali secondo un rapporto 50:50. Fa eccezione il Max-Planck-Institut für Plasmaphysik che, come membro dell'Helmholtz-Gemeinschaft Deutscher Forschungszentren, è finanziato dal governo federale e dai Länder della Baviera e del Meclemburgo-Pomerania Anteriore in un rapporto di 90:10. In generale, è anche previsto il finanziamento di altri soggetti o da parte dell'Unione europea per studi nel settore pubblico o privato. Un altro aspetto interessante riguarda la didattica nelle università tedesche. Circa l'80% dei ricercatori è attivamente coinvolto in questo tipo di attività. Al fine di intensificare la già proficua collaborazione con le università, l'MPG ha istituito nel 2005 i “Max Planck Fellows”. In questo modo, i docenti universitari hanno la possibilità di condurre per cinque anni un gruppo di ricerca.

15.000 pubblicazioni ogni anno

La Max-Planck-Gesellschaft è tra le organizzazioni di maggior successo in Germania, con più di 15.000 pubblicazioni ogni anno sulle principali riviste scientifiche, a testimonianza dell'eccezionale ricerca di base condotta nel campo delle scienze naturali, umane e sociali. Già nel 1998, l'MPG ha sviluppato insieme alle università un programma per incoraggiare i giovani talenti provenienti da tutto il mondo a conseguire un dottorato in Germania. Si tratta delle International Max Planck Research Schools (IMPRS), che rendono possibili i programmi di dottorato su argomenti interdisciplinari, i cui studenti provengono per la metà da paesi esteri. A partire dal 1978, i migliori ricercatori vengono anche premiati annualmente con la Medaglia Otto Hahn e un assegno di ricerca.

Nel 2015, la spesa del governo tedesco per la scienza e la ricerca è aumentata dell'8,7%, salendo a circa 15,3 miliardi di Euro. Il budget aggiuntivo è stato di oltre 1 miliardo. In particolare, il bilancio federale per il finanziamento di progetti legati all'innovazione è aumentato da 5,04 a 5,43 miliardi. Inoltre, è stato preso in considerazione dal governo federale un ulteriore aumento annuale del 3% per il periodo dal 2016 al 2020. La legge sulla libertà accademica (Wissenschaftsfreiheitsgesetz) approvata dal Bundestag nel 2012 è stata incorporata nei principi di gestione del Max Planck (BewGr-MPG). Questa legge ha come obiettivo il rafforzamento delle prestazioni e della competitività internazionale degli istituti di ricerca non universitari.

13 ricercatori con Advanced Grants ERC

Un ulteriore fatto dimostra la bontà della ricerca di questa istituzione. Recentemente, il Consiglio europeo della ricerca (ERC) ha assegnato a 231 scienziati alcuni Advanced Grants, vale a dire un finanziamento fino a 2,5 milioni di euro ciascuno. Tra questi ci sono anche 13 ricercatori provenienti da uno degli istituti del Max Planck. L'unico criterio di selezione è stato l'eccellenza scientifica. L'ERC ha messo a disposizione circa 540 milioni di Euro sulla base del programma quadro dell'Unione europea per la ricerca e l'innovazione di Horizon 2020. In totale, 43 scienziati del Max Planck hanno presentato domanda di sovvenzione, poi ottenuta da circa il 30% dei richiedenti, quindi ben al di sopra della media.

Studi su supernovae e buchi neri

All'interno della Max-Planck-Gesellschaft l'obiettivo è quello di raggiungere standard di eccellenza in ogni campo. Gli esempi non mancano, come nel caso degli studi riguardanti lo spazio, il sonno o la simmetria dei fenomeni naturali. Si pensi, per esempio, alle supernovae, ovvero a esplosioni stellari di proporzioni inimmaginabili. Per capire al meglio il funzionamento di questi fenomeni, Hans-Thomas Janka del Max-Planck-Institut für Astrophysik di Garching (Monaco di Baviera) li simula sul computer e fa "esplodere" ogni giorno alcune supernovae nel mondo virtuale. Un altro campo di ricerca è quello dei buchi neri. Molto presenti nella letteratura di fantascienza, questi mostri di massa inghiottono tutto ciò che si avventura troppo vicino a loro: luce, gas, polvere e perfino stelle intere. Le caratteristiche di questi oggetti sono molto complesse. Maria Rodriguez, leader del gruppo Minerva presso il Max-Planck-Institut für Gravitationsphysik (Albert-Einstein-Institut) a Golm (Potsdam) sta tentando di risolvere alcuni degli enigmi legati a questi corpi cosmici esotici. In generale, i buchi neri e le pulsar accelerano le particelle ed emettono radiazioni gamma ad alta energia. I due osservatori H.E.S.S. e MAGIC, la cui costruzione è stata supervisionata dal Max-Planck-Institut für Kernphysik di Heidelberg e dal Max-Planck-Institut für Physik di Monaco di Baviera, rendono accessibile ai ricercatori anche questa regione estrema dello spettro.

Studi sul sonno

Passando allo studio del sonno, agli scienziati interessa il comportamento delle fregate, uccelli diffusi in regioni tropicali o subtropicali, durante i loro lunghi voli sull'oceano, che possono durare anche per diversi giorni. Un gruppo di scienziati, coordinato da Niels Rattenborg presso il Max-Planck-Institut für Ornithologie di Seewiesen (a 40 km da Monaco), ha dimostrato per la prima volta che questi uccelli possono volare anche durante la fase del sonno. Inoltre, non tutti sanno che Ludovico II di Baviera ha generalmente condotto la sua attività di governo di notte, dormendo invece durante il giorno. Sulle cause si può solo speculare, ma probabilmente si è trattato di un disturbo del ritmo veglia-sonno. Da questo punto di vista, Gregor Eichele e il suo team al Max-Planck-Institut für biophysikalische Chemie di Göttingen hanno acquisito una profonda conoscenza di come funziona l'orologio interno del nostro corpo. Un altro risultato importante della ricerca dell'MPG è che le persone che non dormono abbastanza spesso vedono il mondo come un posto un po' triste. Se la loro stanchezza si protrae per settimane o per mesi, il loro cattivo umore può diventare cronico e svilupparsi in depressione, che tra l'altro è spesso associata a gravi disturbi del sonno. Axel Steiger e il suo team studiano tutti questi problemi presso il Max-Planck-Institut für Psychiatrie di Monaco di Baviera.

Studi sulle simmetrie dei fenomeni naturali

Infine, non è un caso se gli artisti e gli architetti di tutte le epoche sono stati ispirati dalla simmetria presente in natura, che può essere considerata come un'epitome della bellezza. Questo aspetto riguarda anche alcuni degli studi del Max Planck. Per esempio, Jochen Rink del Max-Planck-Institut für molekulare Zellbiologie und Genetik di Dresda sta cercando di scoprire come gli organismi soddisfano il prerequisito di base per una struttura simmetrica del corpo. A questo proposito, vengono studiati con attenzione i platelminti (vermi piatti) e la loro sorprendente capacità di rigenerare eventuali parti del corpo mancanti. Alla base del nostro universo e della nostra esistenza c'è invece un'asimmetria, seppur minima, tra materia e antimateria nelle primissime fasi dopo il Big Bang. I gruppi di ricerca degli istituti Max Planck di Heidelberg, Monaco e Garching stanno cercando di scoprire il motivo dell'eccesso di materia nell'universo. La simmetria sembra essere un fattore importante anche nel funzionamento del nostro pensiero, del linguaggio e delle facoltà motorie. I ricercatori presso il Max-Planck-Institut für Psycholinguistik di Nijmegen (Paesi Bassi) sono alla ricerca di indizi genetici legati a queste capacità. In particolare, vogliono decodificare i meccanismi biologici che possono contribuire all'instaurarsi di un'asimmetria nel cervello e individuare le possibili cause di alcuni disturbi neurologici.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Why science cannot prove the existence of God

The demonstration of God's existence on scientific and mathematical grounds is a topic that, after captivating thinkers like Anselm and Gödel, reappears in the recent book by Bolloré and Bonnassies. However, the book makes a completely inadequate use of science and falls into the logical error common to all arguments in support of so-called "intelligent design."

In the image: detail from *The Creation of Adam* by Michelangelo. Credits: Wikimedia Commons. License: public domain

The demonstration of God's existence on rational grounds is a subject tackled by intellectual giants, from Anselm of Canterbury to Gödel, including Thomas Aquinas, Descartes, Leibniz, and Kant. However, as is well known, these arguments are not conclusive. It is not surprising, then, that this old problem, evidently poorly posed, periodically resurfaces.