La sonda InSight arriva su Marte
La sonda InSight atterrerà su Marte la sera di lunedì 26 novembre, dopo un lungo volo durato sei mesi; è la fase più delicata della missione
La sonda InSight atterrerà su Marte la sera di lunedì 26 novembre, dopo un lungo volo durato sei mesi; è la fase più delicata della missione
Dopo nove anni di missione, Kepler ha terminato la sua caccia: non solo ha osservato oltre mezzo milione di stelle individuando più di 2600 oggetti planetari, ma può anche vantare la scoperta di una sessantina di supernovae. Crediti: NASA/Ames Research Center/W. Stenzel/D. Rutter
La missione del telescopio spaziale Kepler si è conclusa dopo nove anni di ricerche. Kepler ha rivelato che nella nostra Galassia esiste un gran numero di pianeti extrasolari, molti dei quali simili alla Terra, e che non esiste un sistema planetario standard
Interpretazione artistica di Parker Solar Probe in avvicinamento al Sole. Obiettivo della missione è raccogliere dati sull’attività solare e migliorare le nostre capacità di prevedere eventi meteorologici spaziali potenzialmente pericolosi per la vita sulla Terra. Crediti: Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/NASA
Bloccato sulla torre di lancio, a un paio di minuti soltanto dal lift off, con un sensore che segnala pressioni anomale nel circuito dell’elio del razzo vettore Delta IV Heavy: niente male come inizio dell’avventura spaziale di Parker Solar Probe.
All’immagine pittorica della sonda Hayabusa 2 è stata sovrapposta una panoramica di Ryugu, catturata lo scorso giugno, in cui sono già ben visibili molte caratteristiche superficiali (crateri, grossi macigni,…) dell’asteroide. L’insolita forma e la rapida rotazione del corpo celeste, completata in 7 ore e 38 minuti, lo rendono ancora più interessante per i planetologi. Crediti: Go Miyazaki – JAXA
Spinta per tre anni e mezzo dai suoi quattro motori a ioni di Xeno, la sonda giapponese ha percorso oltre tre miliardi di chilometri e alla fine non ha mancato il suo bersaglio: a partire da metà giugno Hayabusa 2 ci ha finalmente svelato il vero – e curioso – aspetto dell’asteroide Ryugu. Caratterizzato da composizione carboniosa e con dimensioni di circa un chilometro, Ryugu appartiene alla classe dei NEA, gli asteroidi che percorrono orbite che li conducono, periodicamente, ad avvicinarsi al nostro pianeta e attraversarne il cammino celeste.