fbpx Rifiuti in Campania: anche l’esercito americano si ritira | Science in the net

Rifiuti in Campania: anche l’esercito americano si ritira

Primary tabs

Read time: 10 mins

Sono in aumento le famiglie americane che lasciano le loro case a Casal di Principe, in provincia di Caserta su invito esplicito della US Navy, la Marina degli Stati Uniti. Il “ritiro” degli americani è dovuto al rischio ambientale legato alla qualità dell’acqua. In realtà, i loro rilevamenti precisano che a essere inquinata non è l’acqua erogata dagli acquedotti pubblici, bensì quella estratta da pozzi privati, autorizzati o illegali. L’ipotesi è che la causa della contaminazione siano soprattutto i depositi illegali di rifiuti tossici e nocivi, provenienti soprattutto dalle industrie del nord, e dispersi dalla camorra sul territorio.

Studi sulla salute nell’area di Napoli, del Centro per la salute pubblica dei corpi della marina militare degli Stati Uniti

“In risposta alle preoccupazioni del personale degli Stati Uniti riguardo alle potenziali conseguenze sulla salute derivanti dalle pratiche di gestione dei rifiuti nella Regione Campania, il Comandante della Marina militare per la Regione Europa, Africa, Sud Est Asiatico (CNREURFSWA) ha richiesto alla fine del 2007 l'esecuzione di una Valutazione sulla salute pubblica (PHE)…” del personale degli Stati Uniti, e familiari, di stanza in Campania.
Così inizia il riassunto degli studi sulla salute nell’area di Napoli, eseguiti in due fasi tra maggio e novembre 2008 e tra ottobre e novembre 2010, dalla società Tetra Tech Inc. una grande società di analisi, servizi e consulenza con quartier generale in Pennsylvania, incaricata dal Centro per la salute pubblica dei corpi della marina militare degli Stati Uniti (NMCPHC).
L'obiettivo dello studio era di stabilire se per il personale statunitense esistessero potenziali rischi alla salute pubblica dovuti all'esposizione ad aria, acqua del rubinetto, suolo e gas del suolo, durante il periodo della residenza nelle province campane di Napoli e Caserta. L'area geografica oggetto di studio, di 1.023 chilometri quadrati, è stata separata in nove aree di studio, mostrate nella figura allegata.

Una attività di grande corposità dettaglio e portata i cui risultati sono riportati in un volume di 1.715 pagine sulle analisi ambientali e le valutazioni di supporto, uno di 2.492 pagine sulle valutazioni di sanità pubblica  e un terzo di 290 pagine che riassume i precedenti. In più è offerto un rapporto esecutivo di 10 pagine sia in lingua inglese sia italiana, e in numerosi fogli informativi (fact sheets), opportunamente realizzati per il pubblico.

Prima di entrare nei contenuti è già meritevole una fermata per una riflessione su tre elementi che ritengo utile sottolineare.

Il primo è che, come enunciato fin da principio e anche riportato nello stesso portale web sul quale sono presenti e scaricabili tutti i documenti citati, si parla di awareness, cioè di coscienza o consapevolezza, che di per sé è stata ritenuta sufficiente per mettere in moto uno studio di grandi proporzioni.
Il secondo elemento è la chiara e trasparente enunciazione dell’obiettivo, che viene indicato nella valutazione dei rischi alla salute pubblica dovuti all'esposizione ad aria, acqua del rubinetto, suolo e gas del suolo, per persone che si ritengono esposte a tali rischi.
Il terzo elemento utile attiene al tipo di comunicazione sull’indagine e sui risultati conseguiti verso le comunità interessate, sia dei diretti interessati sia di quella scientifica, ma anche a disposizione delle amministrazioni pubbliche e quindi di tutti i cittadini che potrebbero usarli proficuamente. In questo ambito è importante anche soffermarsi sulla qualità della comunicazione, sull’attenzione alla comprensione di ciò che si comunica mediante strumenti adeguatamente sviluppati per questo scopo.

Le metodologie adottate sono state tutte rigorosamente in accordo a standard US, per i quali viene presentato un confronto con le normative in uso in Italia, per la verità non sempre meno restrittive e rigorose di quelle statunitensi. 
E’ importante rilevare che i luoghi di campionamento ambientale si basavano sulla vicinanza a siti di discariche noti o sospetti indicati dall'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania.
I modelli di rischio usati sono stati basati in modo conservativo su una durata di residenza in un'abitazione per 30 anni, rispetto alla durata tipica da 2 a 5 anni.
La valutazione dei rischi tumorali e non tumorali per suolo, gas del suolo e acqua sono stati distribuiti in due categorie di gestione del rischio: rischio accettabile e rischio inaccettabile.
I rischi per l'acqua del rubinetto sono stati calcolati considerando che l'acqua fosse o non fosse utilizzata per usi domestici normali come bere, cucinare, fare il ghiaccio e lavarsi i denti.
Nella maggior parte dei casi, i rischi riportati sono stati basati su un unico evento di campionamento presso un'abitazione specifica. Questo elemento è molto limitante, cosa del resto non nascosta dagli stessi autori che sostengono che “un unico campione dà soltanto un'immagine delle concentrazioni presenti nell'acqua del rubinetto, nel suolo e nei gas del suolo e potrebbe o meno essere rappresentativo delle concentrazioni a lungo termine…”.
Alla fine i metodi e i risultati dello studio sono stati consegnati a ciascuna famiglia residente nelle abitazioni oggetto di campionamento.

Nelle due fasi di indagine ambientale, in cui sono state sottoposte a campionamento 543 abitazioni occupate da personale US, sono stati prelevati campioni di aria, acqua del rubinetto, suolo e gas del suolo sui quali sono state effettuate analisi per 241 sostanze chimiche e microorganismi, inclusi coliformi fecali e totali.
Sono inoltre stati realizzati quattro studi epidemiologici e uno studio alimentare limitato dello spaccio dell'US-Navy.
Lo studio sull’aria ambiente ha previsto in media 50 campioni in ciascun'area di studio, nei quali sono stati misurati composti organici volatili e semi-volatili, diossine e furani, pesticidi, bifenili policlorurati, particolato (PM10), metalli, vapore di mercurio e aldeidi, per un totale di oltre 92.000 risultati analitici. E’ da notare che negli Stati Uniti e ormai anche in Europa e in diverse città italiane, viene misurata anche la frazione più fine del particolato (PM2,5) in quanto di maggiore interesse per l’impatto sulla salute.

Negli Stati Uniti, la qualità dell'aria ambiente è regolata dal Clean Air Act (Legge sull'aria pulita) (CAA) e questo modello è stato utilizzato per valutare i risultati dell'aria ambiente raccolti durante la Fase II. I rischi dei campioni di aria ambiente raccolti nella Regione Campania sono stati confrontati con i rischi dei campioni di aria ambiente prelevati in sei città statunitensi (San Diego, California, Los Angeles, Seattle, Houston, Midlothian (Dallas) e Washington D.C. e raccolti nell'Air Toxics Database (Database di agenti tossici dell'aria) del 2007 dell’Agenzia federale per la protezione dell’ambiente (USEPA).

Per gli agenti chimici rilevati nell'aria ambiente campana ed elencati nell'Air Toxics Database, i rischi di cancro per le nove aree di studio erano inferiori a quelli della tipica aria urbana degli Stati Uniti in tutte le aree di studio eccetto che per l’area di studio 8. Per un pesticida (1,2 dibromo-3- cloropropano, principio attivo di un nematocida utilizzato come fumigante del suolo) sono stati rilevati livelli bassi del 7% in 441 campioni ed è l'argomento di un prossimo memorandum tecnico. I rischi non tumorali in tutte le nove aree di studio erano maggiori della tipica aria urbana degli Stati Uniti, principalmente a causa di maggiori concentrazioni di acroleina nella Regione Campania. Le più alte concentrazioni di acroleina a Napoli possono essere associate ai fumi di scarico del diesel, dato che i motori a diesel sono più comuni in Italia che negli Stati Uniti.

In 32 delle 175 abitazioni (18%) in cui era stato prelevato un campione di gas del suolo emergono rischi inaccettabili, principalmente cloroformio e il tetracloroetilene, osservati principalmente nelle aree di studio 1, 5, 6 ed in particolare nell’area 8.
L'acqua di rubinetto è risultata prevalentemente accettabile, sia per l’uso alimentare che per altri usi domestici, con qualche valore alterato di contaminanti chimici come piombo e tetracloroetilene e organici (coliformi).
L'acqua del rubinetto proveniente da pozzi privati era solitamente inaccettabile in tutte le 13 abitazioni campionate, per presenza di nitrati e tetracloroetilene e coliformi.
I campioni di suolo prelevati intorno a 80 abitazioni non hanno mostrato segnali degni di nota.
A livello epidemiologico è stata svolta una estesa rassegna della letteratura italiana disponibile, sulla quale gli esperti coinvolti nello studio hanno identificato tre elementi di preoccupazione: cancro, malformazioni congenite e asma, sui quali sono stati condotti studi epidemiologici retrospettivi.

  • Lo studio sui tumori ha considerato solo tre tipi di neoplasie, cancro alla pelle non melanoma, melanoma maligno e leucemia mieloide acuta, selezionate perché rispondenti ai criteri di associazione con agenti chimici rilevati nei campioni ambientali e di breve periodo di latenza per cui l'esposizione e la diagnosi si potevano verificare durante il periodo di studio.
    Nel rapporto è indicato che i tassi di tumore nel personale dell'USN corrispondevano ai tassi di tumore in popolazioni dall'età media inferiore ai 50 anni. 
  • Il tasso di malformazioni congenite del personale di USN nella Regione Campania rientrava nei limiti previsti rispetto alle malformazioni congenite nella popolazione statunitense residente negli Stati Uniti, ma a tale proposito è da far notare la ridotta potenza dello studio a causa dei piccoli numeri disponibili.
  • sull’asma sono stati svolti due studi, a febbraio 2009 e a giugno 2010. Il secondo ha mostrato una debole associazione positiva tra incremento di livelli di PM10 e asma persistente nella popolazione presa in cura dall'Ospedale della Marina USA di Napoli. Tra gli stessi ricoverati l rischio di asma persistente è risultato più elevato negli adulti sopra i 20 anni rispetto ai soggetti sotto i 20 anni. Nel campione napoletano è stato inoltre osservata una tendenza lineare statisticamente significativa della proporzione di asmatici persistenti dal 2006, mentre tendenze simili non sono state riscontrate a Rota in Spagna o a Sigonella in Italia.

Uno studio alimentare è stato eseguito a febbraio del 2008 per valutare alcuni alimenti commercializzati nello spaccio per le attività navali di supporto di Napoli.
Lo studio ha mostrato che la frutta e la verdura coltivati in Campania soddisfacevano i criteri di sicurezza alimentare per il consumo negli Stati Uniti.

Il rapporto tecnico-scientifico offre alcune conclusioni sui rischi potenziali per la salute associati alla vita nella Regione Campania:

  • La contaminazione dell'acqua potabile è stata rilevata nell'acqua del rubinetto di abitazioni da pozzi privati non autorizzati e, in misura molto minore, nell'acqua potabile pubblica. 
    Vengono anche avanzate ipotesi sulle cause della contaminazione: “problemi del sistema di distribuzione dell'acqua potabile (come bassa pressione in alcune aree), pozzi privati non autorizzati con interconnessioni ausiliarie al sistema idrico pubblico che portava ad avere acqua mista nel rubinetto, manutenzione e disinfestazione inadeguate di serbatoi di ritenzione dell'acqua domestica, mancanza di uso comprensivo e manutenzione di dispositivi installati antiriflusso e mancato rispetto delle leggi di autorizzazione dei pozzi.”
  • Alcune aree della Regione Campania sembrano essere influenzate dalle emissioni di agenti chimici nel suolo e/o nelle falde acquifere che creano un potenziale di intrusione dei vapori (VI) nelle abitazioni. Nonostante i limiti dello studio, vengono comunque date informazioni sui rischi potenziali per la salute associati alla vita fuori dalla base, che a Gricignano e Capodichino sono accettabili.

Gestione del rischio (si riportano integralmente i suggerimenti come riportati nel sommario dello studio)

"Le politiche di protezione della salute costanti sono le seguenti:

  • Mantenere le Avvertenze per l'acqua in bottiglia del luglio del 2008 per il personale degli Stati Uniti che abita fuori dalla base.
  • Mantenere le aree della Nuova zona di sospensione degli affitti (NLSZ), in base ai dati di campionamento ambientale italiani e/o dell'USN, in cui il personale di USN non è autorizzato a firmare contratti di locazione per abitazioni.
  • Mantenere il sito Web di PHE Napoli dell'USN, il Centro di informazioni sulla salute ambientale di USN (EHIC) e la Commissione per la qualità dell'acqua regionale di USN.
  • Mantenere le clausole di affitto dell'USN per la protezione della salute per abitazioni private in affitto fuori dalla base:
  • I proprietari devono fornire un servizio idrico tramite container da un fornitore approvato dalla Marina.
  • Le case affittate devono avere la fornitura di acqua cittadina o da pozzi autorizzati. I proprietari devono chiudere tutti i pozzi non autorizzati e dimostrare il collegamento al sistema idrico cittadino o dimostrare che il pozzo è autorizzato.
  • I proprietari devono pulire e disinfettare i serbatoi di ritenzione dell'acqua domestica ogni sei mesi. 
  • Il personale dell'USN residente nella Regione Campania da più di 6 anni sarà sottoposto a una speciale formazione sulla salute pubblica.
  • L'ospedale della Marina USA di Napoli assumerà uno specialista sulla salute pubblica bilingue affinché controlli le questioni ambientali e di salute pubblica della regione. 
  • L'USN continuerà a condividere i dati con i responsabili della salute pubblica italiani autorizzati.
    La PHE è terminata e le azioni di gestione del rischio sopra descritte aiuteranno a garantire una continuata protezione sanitaria per il personale degli Stati Uniti residente nella Regione Campania”.

L’ultima frase sintetizza molto bene la logica principale che sottende lo studio che è quella di accrescere la coscienza/consapevolezza, fugare il più possibile preoccupazioni, dare informazioni ricche e comprensibili, mantenere una comunicazione bidirezionale tra gestori dello studio e fruitori dei risultati.
Questo motiva il perché siano stati eseguiti anche studi epidemiologici di dichiarata bassa potenza, cioè capacità di individuare rischi che sono verosimilmente di ridotte dimensioni su popolazioni generali variamente esposte a tanti rischi diversi.

Alla fine emergono diversi interrogativi, e provo solo ad iniziare l’elenco lasciando al lettore la possibilità di proseguire. Di tutto questo studio ambientale e sanitario quali sono le ricadute per i servizi locali e regionali e per cittadini italiani? Quante di queste informazioni sono a conoscenza del pubblico generale ed in particolare di quello residente nelle stesse aree di studio?


Figura 1 | Selezione dei comuni delle province di Caserta e Napoli e 3 aree della Nuova zona di sospenzione degli affitti (NLSZ)

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

"We did not do a good job in explaining how flexible biology can be," interview with Frans de Waal

Frans de Waal

Eva Benelli and Anna Romano interview Fran de Waal about his latest book, Different. Gender issues seen through the eyes of a primatologist.

Photo of Catherine Marin

After reviewing Different. Gender issues seen through the eyes of a primatologist, we wanted to have a chat with the author, the primatologist Frans de Waal, to find out what motivated him to deal with gender issues and to get his opinion on research in this and other fields of ethology. Here is our interview.