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ESOF 2010, la scienza europea è a Torino

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Venerdì prossimo, 2 luglio, si apre a Torino ESOF 2010, la quarta edizione dell’EuroScience Open Forum: l’incontro dedicato alla ricerca e sull’innovazione tecnologica ideata da Euroscience, un’associazione europea impegnata nella promozione della scienza e della tecnologia.

Il forum è presieduto dal fisico italiano Enrico Predazzi e durerà sei giorni, fino al prossimo 7 luglio. È prevista la partecipazione di 500 relatori (scienziati, tecnici, politici, docenti, comunicatori) di 42 diverse nazionalità, disseminati tra la sessione d’apertura, le 4 sessioni plenarie, le 18 keynote lectures e le 105 sessioni ordinarie.

Torino ospita lo EuroScience Open Forum dopo Barcellona (2008), Monaco di Baviera (2006) e Stoccolma (2004). La prossima edizione, la quinta, si terrà nel 2012 a Dublino.

Gli obiettivi sono diversi e di diversa natura. Ci sono quelli divulgativi, certo, per fare il punto dello sviluppo delle conoscenze in una miriade di settori disciplinari. E, infatti, lo Scientific Programme, al Lingotto, proporrà conferenze, seminari, dibattiti con protagonisti della ricerca europea e non solo. Mentre con l’Exhibition, sempre al Lingotto, la scienza e la comunicazione della scienza dell’Europa si metteranno, letteralmente, in mostra.

Ma ESOF nasce anche e, forse, soprattutto per stabilire connessioni forti e fitte tra la scienza e la società d’Europa. Per questo particolare significato avranno da un lato le iniziative di Science in the City – con eventi e incontri tra pubblico e scienziati che si terranno fino a tarda sera nel centro della città, oltre che al Lingotto – e dall’altro si approfondiranno temi di interesse generale come: le implicazioni mediche ed etiche della ricerca sulle cellule staminali embrionali umane; la presenza di un tetto di cristallo che ancora impedisce a molte  donne di fare scienza in condizioni di parità con gli uomini; il ruolo che ha la ricerca nello sviluppo dell’Africa e in generale dei paesi più poveri (citiamo questi argomenti perché Scienzainrete li seguirà con particolare attenzione)

Molte manifestazioni – si pensi al festival della scienza di Edimburgo o a quello di Genova – propongono in Europaad alto livello  menù simili. Tuttavia ci sono alcuni motivi che rendono quello di Torino un incontro speciale.

Uno attiene la sua stessa natura. ESOF non è un'iniziativa nazionale, ma intrinsecamente europea. È una manifestazione di quello spazio comune della ricerca ancora in costruzione di cui l’Europa ha particolare bisogno. E intende promuovere un dialogo – ma sarebbe auspicabile stabilire una vera e propria alleanza – tra scienziati e cittadini europei. Con l’obiettivo di fare dell’Europa l’area leader al mondo della società democratica della conoscenza.

Se questo è il punto di riferimento di ESOF, allora la manifestazione di Torino assume un valore emblematico. Perché il 2010 è l’anno in cui scade il progetto di Lisbona (2000) – fare dell’Europa il leader mondiale dell’economia fondata sulla conoscenza e, dunque, in primo luogo sulla scienza – ed è l’anno entro cui conseguire l’obiettivo Barcellona (2002): aumentare gli investimenti dei paesi europei in ricerca scientifica e sviluppo tecnologico fino al 3% del Pil dell’Unione.

Inutile dire che né il progetto di Lisbona è stato realizzato, né l’obiettivo di Barcellona è stato raggiunto, come ci dicono le statistiche e come ha riconosciuto il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Ciò rende l’Europa più debole sulla scena economica – e non solo economica – mondiale.

Questi obiettivi sono stati mancati anche perché non si è proceduto con determinazione verso la costruzione dello spazio comune della ricerca in Europa. Perché non si è elaborato un “trattato di Maastricht della scienza”, con vincoli quantitativi e qualitativi stringenti per la ricerca e l’alta educazione  nei singoli paesi.

Il 2010 è anche l’anno in cui cade il decennale della morte di Antonio Ruberti (avvenuta il 4 settembre 2000), la persona che in Europa ha teorizzato per primo e perseguito con più tenacia la costruzione dello spazio comune europeo della ricerca.

ESOF 2010 a Torino è dunque un’occasione concreta e preziosa per cementare le relazioni tra gli abitanti di questo spazio. Per riflettere sui motivi che ci hanno impedito di raggiungere i traguardi fissati a Lisbona nel 2000 e a Barcellona del 2002. E per rilanciare con più convinzione il progetto lungimirante di Antonio Ruberti.


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