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Carlo Cosmelli

Carlo Cosmelli, fisico sperimentale, si laurea alla Sapienza con un magnetometro superconduttore per lo studio dell’emoglobina. Collabora con il gruppo di E. Amaldi sulla ricerca delle onde gravitazionali. L’anno di Ustica e di Reagan lavora negli USA, a Washington DC, al ritorno diventa ricercatore. Poi vince un concorso da Professore Associato all’Università di Salerno dove trascorre 5 anni in una delle case arroccate sul porticciolo di Vietri sul Mare insieme ad altri 5 fisici. Alla Sapienza crea un piccolo gruppo per studiare la non località della realtà macroscopica. Recita ne “I Fisici” di Dürrenmatt, nella parte di Mobius, ne “Vita di Galileo” di Brecht, nella parte del secondo astronomo, di un pretino, e dell’individuo losco, in un frammento di “Antigone” di Brecht nella parte del coro e della guardia, Attualmente si occupa di computazione quantistica (Qubit superconduttori) e decadimento doppio beta senza neutrini (2p 2e + 2n) nell’esperimento CUORE dell’INFN sotto il Gran Sasso. Autore di circa 100 pubblicazioni su riviste internazionali, e di materiale divulgativo e di orientamento che ufficialmente non vale nulla. 
Docente di Fisica 2 per la Laurea in Ingegneria Energetica e del Corso “Principi di Fisica” - Corso di Laurea in Filosofia - per un eroico drappello di studenti della Facoltà di Lettere, Filosofia, ecc. della Sapienza. È responsabile del progetto “Intrecci di stili linguistici: etica e correttezza della comunicazione scientifica” finanziato dalla Sapienza.